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INTERNET E’ ROTTA

Nei giorni scorsi Evan Williams, cofondatore di Twitter, al Wall Street Journal, comunica al mondo che secondo lui “Internet è rotta”.

Mi sbagliavo” dice “quando pensavo che il mondo sarebbe diventato un posto migliore se avessimo dato a tutti la possibilità di scambiarsi idee e opinioni”

Continua scusandosi pubblicamente, perché a suo avviso Donald Trump, se non ci fosse stato Twitter probabilmente non sarebbe diventato presidente.

Ammette che la situazione dei Social sembra irrecuperabile, le pubblicazioni di video violenti e le “fake news” (notizie false) si diffondono con una rapidità sconcertante.

 

Williams, annuncia di voler cambiare le cose, che ci vorrà del tempo ma lo ritiene necessario. In realtà sostiene di aver già iniziato, vuole riavvicinarsi al vero valore della scrittura e del giornalismo.

La sua nuova proposta è Medium, all’interno della quale è possibile trovare testi redatti da giornalisti professionisti e non, prevede l’intervento di persone che nel tempo curano ed arricchiscono i testi. Si dichiara convinto che formula “gratiuto” non tutela la qualità, ma soltanto la quantità. Medium non è basata sulla pubblicità, ma su una formula a pagamento, che permette di tutelare il valore dei contenuti.

La riuscita economica di Medium è in forse lascia capire, riferisce che, all’inizio dell’anno, per non cedere all’introduzione della pubblicità è stato necessario diminuire il personale.

Cosa effettivamente il Signor Williams abbia in testa è difficile a dirsi, le sue affermazioni sembrano un po’ di comodo. Anche dopo le sue dichiarazioni è sempre il maggior azionista di Twitter. La sua sembra una mossa studiata a tavolino per attirare l’attenzione su Medium e dare una giustificazione al fatto che per poter scrivere o leggere qualcosa di valore, senza arrabattarsi a cercarlo sullo stesso piano delle notizie “bufala” è necessario pagare. Tra l’altro alla prima difficoltà, la mossa più adeguata è stata diminuire il personale, sembrerebbe che la sua disponibilità a rischiare in questo campo, non sia poi così solida.

“Internet è rotto” è una ben strana affermazione, il Signor Williams dovrebbe sapere bene che internet non è uno strumento e i Social sono un modo per utilizzare i suoi spazi. Internet funziona ed è in ottima salute, lo dimostra il fatto che in rete è ormai possibile trovare ogni cosa e che i contenuti affidati alla rete si diffondono rapidamente. Lo dimostrano sia l’aumento costante delle connessioni e anche i 600.000 nuovi fruitori in Italia della banda larga (solo 2016). Il problema è che i metodi utilizzati dai Social per categorizzare i valori dei contenuti non siano adeguati, Williams stesso accenna a questo problema, ma si guarda bene dall’affermare che questo sistema è nelle sue mani e ha la possibilità di intervenire da subito, piuttosto lo dipinge come un meccanismo, creato da non si sa chi, difficilmente controllabile. Sarebbe più corretto dire che i “Social sono rotti”.

 

Più che un tentativo di cambiare, sembra la solita vecchia solfa, da che mondo è mondo, nessuno regala niente. Se volete delle informazioni degne di essere chiamate tali, dovete pagarle. Altrimenti reperitele in mezzo alla web-spazzatura che qualcuno contribuisce a far lievitare ogni giorno.

Allo stesso modo, avete qualcosa di importante da dire? È un tema delicato? Avete bisogno della giusta visibilità e vorreste evitare che un argomento di un certo rilievo finisca bombardato da commenti insensati di persone che devono farsi notare a tutti i costi? Pagate e l’avrete. Diversamente dovrete accettare di esprimervi nella jungla della pubblicità e della stupidità.

Poniamo in evidenza che quanto illustratoci dal signor Williams come un bivio in realtà non lo è. Dalle sue parole sembra che Internet sia un territorio confuso ed ingovernabile, all’interno del quale a fatica e soltanto a pagamento, possano crearsi delle zone franche dove è possibile trovare ordine e correttezza.

E’ importante, sviluppare il senso critico e divenire consapevoli che i panorami che ci vengono dipinti da questi colossi sono interpretazioni falsate della realtà al fine di farci accettare i loro “recinti”. Allo stesso modo è molto importante non fare il loro gioco, e mettere in atto comportamenti adeguati e corretti in rete. Non ammassarci a scrivere la prima cosa che capita o cliccare all’impazzata su contenuti di bassa qualità, contribuendo a creare quella confusione che a “qualcuno” fa tanto comodo.

Tra 100 anni magari verremo giudicati per come avremo saputo far sviluppare la rete a favore del progresso e dell’uomo. Noi ci impegniamo per voler lasciare un buon ricordo, anche se a volte qualcuno per sua mera comodità tira fuori qualche frase ad effetto. Per noi Internet NON è rotto, anzi ….!